Gli utenti della sharing mobility pronti a ritornare all’uso dell’auto?

Non è così, secondo il sondaggio realizzato dall’Osservatorio Nazionale Sharing mobility.

Due utenti su tre della sharing mobility non sono intenzionati a cambiare le proprie abitudini di spostamento in città continuando ad utilizzare i mezzi in condivisione e i servizi di sharing anche nel periodo post-confinamento.
Questo è il messaggio più forte che emerge dal sondaggio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, presentato durante la riunione digitale del suo Network svolta mercoledì 20 maggio, con la partecipazione di 70 persone tra operatori della sharing mobility, rappresentanti delle istituzioni, associazioni e rappresentanti delle amministrazioni locali.
L’indagine sui comportamenti e sulle propensioni di viaggio in seguito all’emergenza Covid-19 si è svolta dal 20 aprile al 10 maggio, con la partecipazione di 12.600 persone. Entrando nel dettaglio, maggiore fedeltà degli utenti è garantita ai servizi di bikesharing e scootersharing, rispettivamente 69% e 66%. Bene anche il carsharing, con il 61% delle persone intervistate che si dicono pronte ad utilizzare un’automobile in condivisione nella fase successiva al lockdown. Propensioni ancora più alte guardando agli intervistati residenti in Lombardia, la regione italiana più colpita dal COVID-19, dove gli utenti che continueranno a utilizzare auto, biciclette, motorini e monopattini in condivisione sono rispettivamente il 65%, il 70%, l’82% e il 68% del campione. Simile percentuale per quanto riguarda gli intervistati residenti in Lombardia che continueranno ad utilizzare il trasporto pubblico (69%), una rilevazione molto alta soprattutto guardando al dato del campione complessivo che si attesta intorno al 43%.

I dati sulla propensione all’uso dei servizi di sharing mobility al termine della fase acuta dell’emergenza non devono però ingannare. Come tutti i servizi di mobilità condivisa, anche quelli più innovativi, soffriranno un calo complessivo della domanda di trasporto generale, dovuta principalmente a un maggiore ricorso al lavoro agile e alla didattica a distanza ma anche dell’incombente crisi economica ed occupazionale. A fronte di ciò sono positivi gli aiuti al settore previsti dal Bonus Mobilità, il pacchetto ministeriale di misure economiche pensato per incentivare l’acquisto di veicoli di micromobilità elettrica e l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa, dal quale però a sorpresa sono stati esclusi i servizi di carsharing.

Questi e altri temi che riguardano il settore della sharing mobility italiana saranno al centro della prossima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, il cui titolo quest’anno è “LessCARS” e aprirà i battenti il prossimo 17 giugno 2020.

L’evento durerà 100 giorni per seguire e partecipare in maniera attiva al dibattito in un momento importantissimo per tutto il settore della mobilità condivisa. Si svolgerà in modalità prevalentemente digitale attraverso il sito www.lesscars.it, una piattaforma che permetterà agli utenti la fruizione on-demand dei contenuti, delle interviste, delle tavole rotonde e di tutti gli approfondimenti prodotti dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility.

Maggiori dettagli sull’iniziativa saranno pubblicati nei prossimi giorni attraverso i canali di comunicazione dell’Osservatorio.

Scarica i risultati dell’indagine