L’Osservatorio nel mondo: dai Ten principles for liveable cities a Fabrique des mobilités

La Seconda Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility del 27 marzo scorso ha consolidato la rete di contatti e partner internazionali dell’Osservatorio sulla Sharing Mobility, che diviene così sempre più il punto di riferimento del mondo della sharing mobility per la diffusione e la condivisione in Italia delle esperienze e delle buone pratiche adottate dagli stakeholder e dalle istituzioni nel mondo.

In particolare l’Osservatorio è il referente italiano dell’iniziativa degli Shared Mobility Principles for Liveable Cities, un documento elaborato da un gruppo di organizzazioni internazionali non governative sotto la guida di Robin Chase, cofondatrice di Zipcar, la cui versione italiana è stata curata e tradotta dall’Osservatorio. I principi rappresentano una guida per i policy maker e gli stakeholder locali verso un risultato migliore per tutti, in una mobilità urbana che sarà necessariamente multimodale, integrata e che vedrà, infine, l’avvento dei veicoli autonomi.

I Principi sono stati presentati al pubblico in occasione della Conferenza Nazionale da Holger Dalkmann, ex direttore del WRI Ross Center e coautore del documento. I Principi sottolineano la necessità di un’attenta pianificazione urbana, che dia la priorità alle persone e consenta l’uso efficiente dei veicoli e del territorio, coinvolgendo gli stakeholder e promuovendo l’equità. I Principi ricordano inoltre l’importanza di guidare la transizione verso un futuro a zero e missioni e a energie rinnovabili, dell’introduzione di un pedaggio equo per tutte le modalità di trasporto e degli open data quale bene pubblico. I Principi, infine, sostengono la necessità di lavorare le l’integrazione e la connettività continua e considerano essenziale l’uso condiviso dei veicoli autonomi nelle aree urbane ad alta densità.

La Fondazione è stata invitata presso la sede di Ademe a Sophia- Anthipolis (Nizza), per un incontro con la Fabrique des mobilités. La Fabrique, avviata come progetto in seno all’Ademe, l’agenzia per l’ambiente e la gestione dell’energia francese, è attualmente un’associazione senza scopro di lucro che mette in rete 1500 diversi soggetti nel campo della mobilità: startup, aziende, laboratori di ricerca, scuole, università, amministrazioni, distretti industriali. È organizzata in modo che chiunque ne faccia parte può contribuire con le proprie competenze alla costruzione di risultati condivisi, partecipare alla vita di una comunità e creare valore dai suoi legami. La Fabrique organizza costantemente dei workshop in cui i membri possono incontrarsi, conoscersi per scambiare e costruire dei cosiddetti commons, vale a dire dei beni comuni di carattere materiale e immateriale, accessibili secondo delle norme stabilite dalla comunità che li condivide. Esistono anche delle “declinazioni” estere della Fabrique, ad oggi in Marocco e in Quebec, che replicano la sua struttura e la tipologia di attività. La Fabrique ha messo a punto una serie di strumenti di funzionamento che consentono diversi livelli di partecipazione, discussione, informazione e produzione di beni comuni.

Lo sviluppo delle tecnologie digitali nel settore dei trasporti e della mobilità fornisce oggi soluzioni flessibili ed economicamente efficaci per migliorare la circolazione di persone e merci, migliorare le prestazioni tecniche e organizzative dei sistemi di trasporto, aumentare la loro efficienza energetica e ridurre i costi e gli effetti negativi sull’ambiente. L’avvento di una mobilità digitale è un’opportunità per sviluppare, tanto in Francia quanto in Italia, innovazione e know-how in un settore che si trasformerà radicalmente nel futuro. L’Osservatorio Sharing mobility e la Fabrique des mobilités saranno ben presto partner, integrando le proprie reti e iniziative.